Ti è mai capitato di sentirti bloccato? Di avere un obiettivo chiaro – magari il lancio di un nuovo progetto, una conversazione difficile da affrontare, o semplicemente la volontà di dedicare più tempo a te stesso – ma di ritrovarti inspiegabilmente a procrastinare o a girare a vuoto, esausto per il solo sforzo?
Se ti è successo, sappi che non sei solo. Moltissime persone, dai professionisti di successo a chi sta cercando una svolta nella vita (e ne ho conosciute tante, lavorando), si ritrovano intrappolate in questa dinamica apparentemente irrazionale.
La ragione è che non siamo un blocco unico.
Ognuno di noi è un sistema complesso: un insieme di parti che coesistono, che perseguono scopi diversi, entrando spesso in conflitto.
La confusione interiore: parti in conflitto
Immagina di voler iniziare a scrivere un libro, un progetto che senti importante per la tua missione (il tuo “Scopo”, con la S maiuscola).
Una parte di te, l’Entusiasta, vede la fama, l’impatto, la realizzazione di un sogno. Il suo scopo è la gloria.
Un’altra parte, l’Analista, ti avvisa: “Devi dedicare tempo e risorse. È un impegno che sottrarrà ore alla famiglia o al lavoro.” Il suo scopo è la sicurezza e la coerenza con gli impegni esistenti.
Una terza parte, il Critico Interiore, sussurra: “Non sei abbastanza bravo. Sarai giudicato. Fallirai.” Il suo scopo, paradossalmente, è proteggerti dalla sofferenza del fallimento.
Quando queste parti (e ne hai molte altre!), con le loro diverse “personalità” e scopi, entrano in gioco, il risultato non è l’azione, ma la paralisi. Ti senti confuso, l’energia si disperde, e il tuo obiettivo, pur restando desiderato, diventa un campo minato.
Il conflitto interiore è un conflitto tra parti di te agitate da paure. Questo crea competizione per il dominio dell’azione. Un’azione che spesso non arriva perché lo stallo è più sicuro del rischio di lasciar dominare una parte sulle altre…
Le paure si nascondono
La sfida è che gli obiettivi delle nostre parti sono spesso mossi da paure che non sono immediatamente evidenti. La paura del Critico di fallire e soffrire, è comprensibile. Ma anche l’Analista ha le sue: la paura di rompere l’equilibrio (l’ecologia) del sistema-vita (famiglia, lavoro, finanze) che hai faticosamente costruito.
Trovarsi “incastrati” in questa difficoltà significa che non riusciamo a identificare quale paura interna, associata a quale parte, stia di fatto ostacolando il nostro avanzare, né quali parti siano davvero coinvolte nel nostro progetto (e la risposta può essere sorprendente quanto difficile da scoprire pensando “soltanto” razionalmente).
E in questo caso, la relazione più importante è quella con te stesso e con il tuo obiettivo.
L’inventario delle Paure: come passare dalla caos alla chiarezza
Per muoversi nella direzione giusta e trasformare gli intenti in progetti reali, il primo passo è fare chiarezza. Dobbiamo rendere coscienti le parti coinvolte, le finalità e le paure inconsce.
È qui che entra in gioco l’Inventario delle Paure.
Non è un esercizio intellettuale, ma un atto di profonda onestà con se stessi.
Capire quali parti di te entrano in gioco nel desiderare un obiettivo è necessario per muoverti coerentemente ed efficacemente.
Entra in azione
- Scegli l’obiettivo critico: Identifica l’obiettivo specifico (un progetto, un cambiamento, una persona da affrontare) verso cui senti resistenza o blocco.
- Preparati a scrivere: Prendi un foglio di carta e una penna. La scrittura manuale ha un potere trasformativo superiore alla digitazione su una tastiera.
- Lancia la domanda, spegni il giudizio: Scrivi in cima al foglio la domanda: “Quali sono tutte le paure che sento in questo momento, relative al raggiungimento di questo obiettivo?”
- Scrivi senza filtro (e senza fermarti): Inizia a scrivere ogni singola paura che affiora. Non giudicare. Non analizzare la veridicità o la razionalità della paura. Scrivi la paura di fallire, la paura di avere successo, la paura del giudizio degli altri, la paura di deludere, la paura di non essere all’altezza, la paura di perdere soldi, la paura di cambiare, la paura di ciò che penserebbe il tuo partner, la paura di non essere abbastanza coerente con il tuo passato. Qualunque cosa!
- Continua fino all’ultima goccia: Scrivi fino a quando non senti di aver svuotato completamente il serbatoio. I pensieri più superficiali arriveranno per primi, quelli più radicati e importanti emergeranno solo quando la mente razionale sarà stanca.
Cosa ottieni
Una volta completato l’inventario, avrai una mappa chiara dei tuoi ostacoli interni. Vedrai nero su bianco le paure e attraverso di esse potrai chiederti e conoscere quali parti di te entrano in gioco.
- Consapevolezza: Saprai esattamente cosa ti tiene fermo.
- Neutralizzazione: Le paure scritte perdono parte del loro potere. Non sono più sussurri nascosti che danno forma ai pensieri; sono fatti esposti, pronti per essere esaminati e gestiti.
- Progettazione Mirata: Potrai finalmente formulare un progetto che non solo punta all’obiettivo, ma che include azioni specifiche per tenere in conto ogni tua parte che si sente coinvolta e superare le paure individuate (es. se la paura è il fallimento, il progetto può includere un piano B e una gestione dei rischi).
Ricorda, se una cosa non funziona, è perché non è vera per te. E se non riesci ad agire, è perché alcune parti di te credono che l’azione ti porterà in un luogo di sofferenza o disequilibrio.
Fai l’inventario. Dai un nome alle tue paure. E poi, solo dopo, potrai mettere in campo la tua filosofia di azione per fiorire e vivere una vita assolutamente originale, personale e TUA!
Fiorisci, puoi!







