Se ti impegni, e nemmeno tanto, ti puoi accorgere anche tu che le persone realizzate oggi sono state disfunzionali ieri (almeno un po’ e anche più di un po’). Macchine meravigliose e sofisticate ma mal programmata per mal funzionare in tanti ambiti della vita.
C’è voluto lavoro, la voglia costante di comprendersi e di volersi aiutare a essere liberi, forse liberi proprio da quella programmazione che li portava ricorsivamente a vivere situazioni in cui pur credendo di aver fatto bene, stavano male. Stavano male per come gli altri rispondevano alle loro azioni: a volte in modi che andavano nella direzione opposta alle loro sincere intenzioni e altre volte in modi che erano quelli che desideravano ma che li lasciavano stranamente insoddisfatti del risultato.
Molti di loro hanno convissuto con tutto questo per anni. A volte mettendo in crisi relazioni (familiari, intime e professionali), a volte introducendovi forti tensioni che richiedevano tempo ed energia per essere superate.
In qualche modo, le persone realizzate oggi sono state disfunzionali ieri.
Essere soddisfatti delle proprie relazioni è il risultato di un continuo processo di autoosservazione e osservazione dell’altro, di raccolta di stimoli e informazioni che derivano dal comportamento reciproco e della volontà di comprendere come usare quelle informazioni per guidare i comportamenti verso risultati più soddisfacenti e, in ultima battuta, sani. Quindi, osservare, raccogliere e volontà+capacità di comprendere per agire diversamente.
Tutti noi dovremmo impegnarci costantemente in questo processo di consapevolezza perché ci rende sani, relazionalmente efficaci e sani.
Quando interrompiamo questo processo restiamo prigionieri delle programmazioni del momento che se funzionano adesso, comunque sono destinate a non funzionare più fra un po’ perché sono programmazioni che non si aggiornano, sono rigide e sono fisse. Presto o tardi il cambiamento delle persone (tutte le persone cambiano!) le metterà in crisi e quindi metterà in crisi anche noi che non staremo più bene come prima lì, a fare quello che facevamo, nel modo in cui lo facevamo. I risultati che arrivavano (se arrivavano) iniziano a stentare fino a quando, presto o tardi, ciò che prima c’era finisce per mancare. E questo fa male.
Verificare se le programmazioni che ti portano ad agire come stai agendo sono ancora le migliori mappe per muoversi nel mondo che vivi dovrebbe essere il tuo vero lavoro quotidiano (qualunque sia la tua professione).
Che tu sia impegnata al lavoro e/o nella vita privata nel raggiungere obiettivi che ti sfuggono o nel continuare ad avere il successo che hai, la domanda che posso farti per aiutarti ad avere successo oggi e domani nelle tue relazioni è: ti accorgi? Sei disposta a fare la fatica di osservarti e osservare l’altro non per confermare la correttezza delle tue opinioni, ma piuttosto per permetterti di verificare se le programmazioni che ti portano ad agire come stai agendo sono ancora le migliori mappe per muoversi nel mondo che vivi?
Chi è disposto a fare questa fatica (quotidianamente) ha altissime probabilità di avere successo nelle sue relazioni e le relazioni sono strategiche per vivere e fiorire.







